Metodologia e finalità |
Basi teoriche: Secondo quanto indicato dalla Protezione Civile, dal D.M. 14/01/2008 e dalla Circ. 617 del 02/02/2009, passiamo ora ad un’analisi delle basi teoriche a supporto delle verifiche effettuate. La sismicità indica la frequenza e la forza con cui si manifestano i terremoti, ed è una caratteristica fisica del territorio. Se conosciamo la frequenza e l’energia associate agli eventi sismici che caratterizzano un determinato territorio, e attribuiamo un valore di probabilità al verificarsi di un evento sismico di una data magnitudo (intensità sismica all’ipocentro, misurata con l’ampiezza delle onde) in un certo intervallo di tempo, possiamo definirne la pericolosità sismica. Quindi la pericolosità sismica sarà tanto più elevata quanto più probabile sarà il verificarsi di un terremoto di magnitudo elevata, a parità di intervallo di tempo considerato. Viene riportata qui a lato la mappa di pericolosità sismica redatta dall’Istituto di Geofisica e Vulcanologia. Le conseguenze di un evento sismico dipendono però anche dalle caratteristiche di resistenza delle costruzioni alle azioni di una scossa. La predisposizione di una costruzione ad essere danneggiata si definisce vulnerabilità. Quanto più un edificio è vulnerabile (per tipologia, progettazione inadeguata, scadente qualità dei materiali e modalità di costruzione, scarsa manutenzione), tanto maggiori saranno le conseguenze. Infine, la maggiore o minore presenza di beni esposti al rischio, la possibilità cioè di subire un danno economico, ai beni culturali, la perdita di vite umane, è definita esposizione. Il rischio sismico, determinato dalla combinazione della pericolosità, della vulnerabilità e dell’esposizione, è la misura dei danni attesi in un dato intervallo di tempo, in base al tipo di sismicità, di resistenza delle costruzioni e di antropizzazione (natura, qualità e quantità dei beni esposti).
Metodologia di analisi: Una volta definita la pericolosità simica del sito inerente l’edificio che si andrà a trattare in base alle sue coordinate geografiche, e la sua esposizione dipendente dalla tipologia, la nostra analisi si andrà a concentrare sulla valutazione della sua vulnerabilità. Per determinare la vulnerabilità verrà dapprima eseguito un accurato sopralluogo determinando le caratteristiche geometriche e le tipologie strutturali. Successivamente verrà concordato con la committenza il livello di accuratezza delle analisi da svolgere, determinando il livello di conoscenza della struttura in base alle indagini che si andranno a svolgere (in base al D.M. 14/01/2008 sono definiti n.3 livelli di conoscenza LC1,LC2, LC3) onde scaturire le caratteristiche meccaniche dei materiali. Inoltre dovranno anche essere definite le indagini da effettuare sul terreno onde scaturirne le caratteristiche meccaniche. Come livello base di conoscenza della struttura (LC1) verranno stabilite le caratteristiche meccaniche dei materiali in base ad indagini visive e agli elaborati progettuali esistenti e le caratteristiche del terreno in base a quelle medie del sito in esame. Una volta determinati i dati di ingresso verrà modellata numericamente la struttura onde addivenire alla valutazione del rischio sismico e quindi alla sua sicurezza nei confronti del verificarsi di un terremoto.
N.B.: La modellazione deve necessariamente riguardare una singola unità strutturale (edificio cielo-terra con continuità degli elementi verticali), per gli edifici in aggregato verranno prese in considerazione le interazioni delle unità strutturali adiacenti.
Linee guida per la classificazione di rischio sismico delle costruzioni Il 20 febbraio 2017 il Cslp (Consiglio Superiore dei Lavori Pubblici) ha approvato le “Linee Guida per la classificazione di rischio sismico delle costruzioni”. Le linee guida forniscono una metodologia per definire le classi di rischio sismico degli edifici esistenti, prima e dopo gli eventuali interventi antisismici. Le linee guida prevederanno 2 metodi di diagnosi, uno semplificato e uno avanzato. Il metodo semplificato è basato su meccanismi rapidi. L’idea di questo metodo è creare una procedura semplice, meno costosa, per stimolare i cittadini a mettere in sicurezza le abitazioni con piccoli interventi (catene per sostenere gli edifici in muratura o ristrutturazione del tetto), è valido solo per incrementare di una classe. Con il metodo avanzato di classificazione il tecnico incaricato deve definire la classe sismica ed effettuare una valutazione sulla sicurezza dell’edificio per i seguenti stati limite: · stato limite di danno (SLD) · stato limite di salvaguardia della vita (SLV)
La valutazione va effettuata sia nello stato di fatto sia nello stato di progetto, nel rispetto di quanto previsto dalle Norme tecniche delle costruzioni . A seguito della valutazione si definisce una classe di rischio in funzione del costo dei danni che si accompagnano al superamento di ciascuno stato limite. Inoltre, in base alle novità introdotte dal Cslp, occorre anche definire l’indice di sicurezza per l’edificio oggetto di classificazione, ottenuto come rapporto tra la PGA di capacità allo SLV e la PGA di domanda prevista dalla norma allo SLV. Pertanto la classe di rischio è funzione di: · costo per il ripristino dei danni · indice di sicurezza
Le classi complessivamente sono 8 (si parte dalla A+ fino alla G). |
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